La storia con i dati: religioni della fertilità e social complexity boost
I dati suggeriscono che le religioni della fertilità non sono la causa dell'incremento esponenziale della complessità delle società, ecco perché:
1. Cosa sono le religioni della fertilità
Ho provato a analizzare la storia delle religioni usando i dati di diffusione di ben 7 diversi livelli evolutivi: 1) culto degli spiriti, 2) culto degli antenati, 3) culto della fertilità, 4) politeismi, 5) monoteismi, 6) filosofie, 7) ideologie. Nei post precedenti abbiamo visto i primi due livelli, oggi vediamo i dati sui culti della fertilità, caratterizzati da una Dea madre-terra, a volte un Dio padre-cielo e statuette con attributi di prosperità. Questo tipo di religione inizia probabilmente con riti matrimoniali e legati alla procreazione, ma poi mette al centro del culto la terra e il cielo, ovvero entità non umane e non direttamente controllabili dall’uomo ma fondamentali per la sopravvivenza delle società agricole. Per mantenere la coesione sociale serve quindi una promessa che il rapporto dell’uomo con queste entità sia solido, che le cose andranno bene, che il cielo non porterà siccità e che la terra darà frutti in abbondanza. Dunque non va più bene la religione degli antenati, che guardava al passato, serve una religione che permetta alle persone di avere fede nella promessa di prosperità, per lavorare tutti insieme affinché questa promessa si realizzi. Questa è la maggiore novità di questo terzo livello evolutivo delle religioni.
2. Fertilità e “complexity boost”
Visto che favoriscono la procreazione e la fede nella prosperità futura, ci si aspetterebbe che i culti della fertilità facciano decollare la complessità sociale, ovvero il punteggio (calcolato con la Principal Component Analysis) che sintetizza la crescita di:
scala sociale (popolazione, territorio, città),
livelli gerarchici (territoriali, amministrativi, militari)
numero di istituzioni (professioni, edifici pubblici).
invece non è così. Ecco il grafico che confronta la diffusione di religioni e complessità sociale:
Il periodo di espansione delle religioni della fertilità va grossomodo dal 6000 e il 4000 a.C. e coincide con il successo del matriarcato nonché con l’espansione dei grandi villaggi agricoli: Çatalhöyük in Turchia, Ubaid in Mesopotamia, Mehrgar nella valle dell’Indo e Banpo in Cina. In questo periodo i dati rilevano un aumento della complessità delle società, specialmente a livello di numero della popolazione. Eppure l’inizio del “complexity boost“ che ha spinto le società ad essere esponenzialmente più grandi inizia dopo che le religioni della fertilità sono entrate in crisi, dopo il 4000 a.C.
3. Il declino delle religioni della fertilità
Siamo a Ubaid nel 4800 a.C., più o meno l’epoca in cui inizia il declino delle religioni della fertilità. I villaggi sono ormai diventati città-stato, passando da qualche migliaio di persone a qualche decina di migliaia. Ubaid è la più grande città-stato della Mesopotamia. La regione è desertica ma l’agricoltura è presente già da diversi secoli grazie alle falde freatiche e ai canali di irrigazione. Dopo il 4500 a.C. emerge una prima stratificazione sociale e l’architettura dei templi, fatti in mattoni d’argilla, acquista nel tempo un'imponenza mai raggiunta fino ad allora da nessun altro tipo di edificio. Inizia la gestione centralizzata del lavoro, probabilmente coadiuvata da rituali religiosi come le nozze sacre tra il re-sacerdote e la dea della fertilità Inanna. Le offerte che affluiscono al tempio per ringraziare le divinità degli abbondanti raccolti richiedono un'organizzazione dell'attività di culto e di gestione del surplus alimentare. La stessa costruzione dei templi richiede un coordinamento notevole e il sacerdozio è da presumersi divenga ben presto una professione che richiede conoscenze di alto livello. Presto l’élite sacerdotale a Ubaid si arricchisce a dismisura, ma tende a nasconderlo, probabilmente per evitare conflitti sociali. Poi, tra il 4000 e il 3500 a.C. emerge la città-stato di Uruk, nella quale viene costruito il tempio bianco sulla sommità dello Zigurrat, il mastodontico complesso sacerdotale. Molto probabilmente il tempio era dedicato al dio del cielo Anu, il quale non veniva però attivamente venerato. Era più probabilmente una presenza che proteggeva la città. Il potere ormai si concentra nelle mani dell’élite religiosa, che da una parte presiede i rituali per propiziare la fertilità della terra, dall’altra tramanda le proprie competenze per la gestione della società, mentre raccoglie le offerte di surplus alimentare e le reimpiega per l’economia, o per la guerra.
Un processo simile si ha anche in Cina con la cultura Yangshao, le cui sepolture rivelano un passaggio graduale da una struttura matriarcale a una patriarcale, probabilmente motivata con la guerra. Ma restiamo in Mesopotamia, dove le città-stato si moltiplicano velocemente, ciascuna con le proprie tradizioni e divinità, che mescolano culti locali dei signori degli animali con il culto della fertilità. In questo contesto nasce una grossa contraddizione interna al culto della fertilità: la religione dovrebbe creare coesione sociale ma la casta sacerdotale acquista sempre più potere, la ricchezza si concentra nelle mani di pochi e la tensione sociale aumenta. Verso il 3500 a.C. a Uruk avviene una rivoluzione religiosa e il tempio bianco, precedentemente del dio Anu, viene dedicato a Inanna, dea della fertilità e della guerra. L’abbinamento tra fertilità, legge e guerra è molto singolare ma, a pensarci bene, nelle epoche successive le divinità verranno invocate spessissimo per motivare i popoli alla guerra. Non c’è pace o fertilità senza guerra, sembrano dirci gli antichi. Nell’epopea di Gilgamesh, scritta molto più tardi con un intento di pacificazione, il tempio è considerato residenza di Anu e Inanna. Non sappiamo esattamente cosa sia successo, ma è chiaro che se una città ne conquistava un’altra con divinità differenti, l’élite sacerdotale era in seria difficoltà a gestire la popolazione. Questo rappresentava un grosso limite alla coesione sociale e alla diffusione della cultura tra le città-stato della Mesopotamia.
Qui iniziano i politeismi e il complexity boost, insieme alla legge. Tutte cose che vedremo nel prossimo post.