Quando si ottiene redistribuzione della ricchezza?
La redistribuzione della ricchezza è fragile. C'è una combinazione di fattori storici che porta ad averla? Ho provato a fare modelli per rispondere
1. Come evolve il ciclo storico?
In uno dei primi post abbiamo visto le fasi di un ciclo storico, che portano inevitabilmente le società da una crescita iniziale a una crisi e a diverse possibilità di collasso. Una cosa fondamentale è che il ciclo non può essere invertito, può solo essere rallentato. Gestire bene una fase produce come risultato il protrarsi di quella fase per più tempo e attenua le spaccature sociali, ma non permette mai un ritorno alla fase precedente. Al contrario una scorretta gestione, come non fare nulla al verificarsi di eventi inattesi e ingestibili, velocizza l’avanzamento del ciclo perché aumenta le spaccature nella coesione sociale.
Ancora un’altra cosa importante è che le società più coese e ben guidate crescono sfruttando gli eventi a loro vantaggio, ma la loro crescita implica un danno per le altre società limitrofe, specialmente quelle non coese e guidate male.
2. Come interagiscono le dimensioni universali della storia?
Per rispondere con i dati ho innanzitutto estratto una matrice di correlazioni per vedere come si influenzano le dimensioni evolutive della storia.
Le correlazioni non sono relazioni di causa-effetto, ma verificano quanto l’evolvere di ciascuna dimensione va di pari passo all’evolvere delle altre. La tabella che ho ottenuto era ancora molto grande per essere utile, così ho filtrato solo le correlazioni non casuali e più forti del 50%. Poi ho creato un grafo, riportato in figura, trattando le dimensioni della storia come nodi e le correlazioni tra loro come archi (connessioni tra i nodi). Gli archi più scuri corrispondono a relazioni più forti, ovvero a dimensioni che quando evolvono lo fanno più spesso insieme.

Ho poi potuto calcolare il grado di centralità dei nodi, che indica quali dimensioni hanno più connessioni con le altre. I nodi neri sono le dimensioni che correlano con più di 15 altre dimensioni, ovvero più della media. La prima cosa che ho notato è la mancanza di alcune dimensioni, come il tipo di popolazione e il tipo di sistema politico, ma anche il cambiamento sociale, che aveva correlazioni con quasi tutte le altre dimensioni, ma molto deboli, inferiori al 18%. Questo descrive bene il procedere del ciclo storico: più dimensioni evolvono insieme più si crea cambiamento sociale, ovvero instabilità.
3. Ma quindi il welfare?
Mi ha stupito positivamente la presenza della dimensione del welfare, anche se isolata e debole. L'efficacia del welfare, quindi della redistribuzione della ricchezza, va di pari passo solo con l’evolvere di 7 altre dimensioni: la centralizzazione, l’informazione, le tattiche di guerra, l’economia, l’infrastruttura, la religione e il numero di gerarchie amministrative. Tuttavia il suo livello di correlazione è piuttosto basso e oscilla tra il 50 e il 60%.
La redistribuzione della ricchezza è quindi difficile da ottenere e molto fragile, poiché non si può fare leva su nessuna singola dimensione della storia per ottenerla, ma è necessario avere più dimensioni che evolvono insieme. Quelle che contano di più sono: l’evoluzione nella gestione dell’informazione, il grado di centralizzazione dell’autorità e l’evoluzione delle infrastrutture.
Stiamo però parlando di sistemi complessi che evolvono nel tempo, quindi è necessario guardare a come le dimensioni interagiscono con il ciclo storico. Guardando bene il grafo emerge chiaramente che ci sono solo due dimensioni che correlano con molte altre dimensioni in maniera forte: l’evoluzione delle tattiche di guerra e l’evoluzione dell’economia. Questo significa che i cicli storici vengono innescati dunque con maggiore probabilità da queste due dimensioni, perché sono quelle più in grado di provocare un effetto domino. Ho quindi cercato dei rapporti tra le fasi del ciclo e queste dimensioni universali della società.
La fase di crescita correla fortemente con:
Evoluzione delle tattiche di guerra e tecnologie: chi evolve le tattiche o le tecnologie militari ha un vantaggio competitivo per accedere al controllo dei beni.
Evoluzione dell’economia e delle infrastrutture: chi adotta modi di allargare i mercati può reperire beni, se ha da offrirne, e chi trova nuovi modi per trasportare beni velocemente può ottenerne più degli altri. Si crea equilibrio tra chi ha beni e squilibrio con chi non li ha.
Evolvere in una di queste dimensioni rende le società più forti ma diseguali. Le seguenti fasi di impoverimento della popolazione e sovrapproduzione di élite correlano con:
Evoluzione della gestione dell’informazione e delle gerarchie: chi usa meglio le tecnologie per processare la complessità è in grado di pianificare meglio l’utilizzo dei beni e gestire più livelli gerarchici così da ottenere un ascensore sociale più capiente.
Evoluzione delle leggi, istituzioni e religioni: chi ha istituzioni efficaci mitiga meglio i conflitti sociali, fa rispettare le leggi, diffonde le pratiche religiose e crea maggiore coesione sociale diffusa. In questa fase è più probabile che emergano forme di welfare, ma non sempre.
Evolvere in queste dimensioni rende le società più robuste ma più statiche, con crescenti costi di mantenimento dello status quo. Per questo le società che danno priorità al mantenimento tendono a non redistrubuire la ricchezza. Eppure nessuna società è mai riuscita ad evitare le seguenti fasi di stress dello stato e di crisi, che correlano con:
Evoluzione della scala sociale: chi è cresciuto troppo ha più popolazione o territorio e maggiori difficoltà a mantenerli. L’Italia ci rientra in pieno.
Aumento dei cambiamenti sociali: chi ha assorbito nuove culture o ha meno beni è più esposto al logoramento della coesione sociale.
L'evoluzione di queste due dimensioni rende le società più fragili, ma anche potenzialmente più creative. Qui inizia il passaggio da un ciclo ad un altro. La dimensione di scala di una società è infatti correlata con l’evoluzione delle tattiche di guerra, poiché una popolazione che cresce può avere un esercito più numeroso. Per questo motivo i cicli ripartono molto spesso con la guerra.
Nei prossimi post mi concentrerò sulle dimensioni legate alla guerra, partendo dalla sua origine: il patriarcato.